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- 11, 2015 - CINEARTFORUM - 0 commenti
BESTIE, ARBUSTI E ARTIFICI. La videoarte immersa nel Paesaggio
SCHERMI PIATTI cineARTforum non è una semplice rassegna cinematografica sull’arte contemporanea. E’ un’occasione per approfondire argomenti e artisti, talvolta poco conosciuti, attraverso le introduzioni di curatori e critici, e attivando dialoghi tra il pubblico, addentrandosi così nel mondo dell’arte contemporanea, al di fuori di gallerie e musei, e comprenderla un po’ di più.
Dopo i primi due appuntamenti, con i docufilm su due artisti di fama mondiale, Marina Abramovic e Ai Weiwei, la rassegna dedica i due martedì di novembre alla scoperta di giovani artisti contemporanei e alla loro ricerca svolta in relazione al paesaggio, al territorio che li riguarda da vicino.
Martedì 10 novembre ha visto il collegamento in diretta con Lastation, spazio di ricerca e “cabina di regia” dell’associazione Ramdom, situato al primo piano della stazione ferroviaria di Gagliano del Capo. L’artista Luca Coclite ha introdotto il film “Extreme Land”, che racconta il dietro le quinte dei progetti realizzati in quell’area di Puglia negli ultimi due anni nell’ambito di “Indagine sulle Terre Estreme”: una narrazione collettiva, che ha visto coinvolti artisti, associazioni e curatori coordinati da Ramdom, mettendo in luce il rapporto, dal punto di vista paesaggistico, sociale, ambientale, con un territorio – quello nell’estremità della Penisola – tutt’altro che semplice.
Proseguendo nell’affrontare i temi introdotti da “Extreme Land”, la serata di martedì 24 novembre sarà dedicata a “Bestie, arbusti e artifici”, selezione – compiuta dalla curatrice Veronica Mazzucco – di opere video di breve durata che compongono un percorso nell’esplorazione del rapporto uomo-natura.
I video, opera degli artisti Jérémy Laffon, Daniele Pezzi, Fabrizio Prevedello*, Cosimo Terlizzi* e Lucia Veronesi spaziano attraverso differenti tipologie (documentario, short movie, animazione, …) e registrano, attraverso il filtro concettuale dell’artista, una diversa modalità di approccio e di analisi del mondo naturale.
“Uomo e natura non nascono nello stesso momento. Tra i due vi è da sempre un rapporto di forze che mirano alla prevaricazione dell’uno sull’altro, un campo di tensioni all’interno del quale gli equilibri sono sottoposti a continue oscillazioni. Grazie alla sua capacità di pensiero, l’uomo ha la possibilità di perfezionare quello che la natura gli ha offerto. Si serve delle arti e costruisce artifici. Rappresentare la natura attraverso il medium del video, pur tentando la mimesi, diventa un’operazione artificiale, in quanto frutto di una progettazione umana, inevitabilmente scevra da una selezione critica e da un desiderio narrativo. Attraverso il montaggio filmico, che permette allo spettatore di immergersi totalmente nella scena arrivando a pensare di trovarcisi nel mezzo, l’uomo compie un atto estremamente artificiale.”
La curatrice Veronica Mazzucco, bellunese d’origine, si è formata ad Udine e Venezia, dove si è laureata in Egart. Ha iniziato ad operare in campo culturale presso la Collezione Peggy Guggenheim, la Biennale di Venezia e Dolomiti Contemporanee. Attualmente frequenta CAMPO15, scrive per Artribune e lavora sulla Parlanza, il suo blog.
SCHERMI PIATTI cineARTforum è un progetto curato dalla curatrice Petra Cason e l’associazione Laboratorio Arka.
SCHERMI PIATTI cineARTforum
“BESTIE, ARBUSTI E ARTIFICI”, con Veronica Mazzucco
Martedì 24 novembre dalle 20.45
presso Laboratorio Arka, Contrà Mure San Michele 27 – Vicenza
Per info e prenotazioni
petra@olivarescut.it
www.laboratorioarka.com/associazione
www.olivarescut.it
Prossimo appuntamento: martedì 8 dicembre, ore 20,45, con la proiezione del docufilm “Alla ricerca di Vivian Maier”, serata dedicata alla fotografa statunitense, introdotta dal critico e curatore d’arte Carlo Sala.
* Courtesy video: Galleria Cardelli&Fontana per Fabrizio Prevedello; Traffic Gallery per Cosimo Terlizzi.
(immagine in evidenza di LUCIA VERONESI)
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- 11, 2015 - CINEARTFORUM, EVENTI, EVIDENZA - 0 commenti
ARTE ALLA FERMATA DEL TRENO. LASTATION E TERRE ESTREME
Ci siamo incontrati, io e Ramdom, circa un anno fa, nella fascia di cemento che divide a metà il padiglione 11 di ArtVerona, quel lembo di terra rubato alle gallerie ufficiali e destinato agli “INDEPENDENTS”, per “dare spazio e visibilità in una fiera d’arte moderna e contemporanea alle più interessanti realtà artistiche e sperimentali italiane, che si muovono in maniera autonoma ed emancipata rispetto al sistema istituzionale e che sono spesso catalizzatrici di nuove tendenze”. (cit.)
Io ero lì come Olivares cut, con un set che era un salotto, all’interno del quale si tennero incontri (talk) sul valore dell’arte contemporanea. Ramdom invece portava l’“Indagine sulle Terre Estreme”, una ricerca in continua evoluzione che interroga e va a scoprire il rapporto tra il territorio da dove Ramdom viene, l’ultima appendice di terra della splendida Puglia, un territorio tanto affascinante quanto non facile. C’erano alcuni video, oggetti e brani di immagini tratti dalle performance, tutti a comporre un quadro tridimensionale del progetto iniziato nel 2013 dall’associazione.
Un progetto impegnativo e profondo, che bene coniuga contenuti ed estetica, che mica guasta, anche nell’arte contemporanea, soprattutto quando si vogliono muovere critiche nei confronti di qualcosa di negletto.
In questi mesi ho tenuto i contatti con Paolo Mele, il curatore di Ramdom. Lui scriveva da Ney York, dove lavora, io dal bel paesello del Palladio, quello che ha un obbrobrio architettonico mostruosamete grande proprio in traiettoria visiva tra casa mia e villa Capra, la famosa Rotonda. E ho seguito a distanza, ma con la vicinanza che i social network usati scientemente consentono, la nascita e lo sviluppo di Lastation, la “casa” di Ramdom.
Avete presente quell’iniziativa promossa dal gruppo FSI di cedere in comodato d’uso a Istituzioni del territorio (organizzazioni no profit attive nei diversi settori) degli spazi “non strumentali”, o meglio le stazioncine chiuse da tempo, quando il giro di vite effettuato negli ultimi decenni dalle Ferrovie ha ridotto drasticamente il personale e concentrato le attività solamente nei centri di maggiore passaggio? Bene, Lastation sta al primo piano di uno di questi spazi, o meglio, nell’ultima stazione a sud-est d’Italia, nel tacco dello stivale peninsulare, e lì Ramdom ha instaurato la sua “cabina di regia”, luogo di residenza artistica, hub, punto di ricerca, spazio culturale aperto alla cittadinanza che vive e gravita per Capo di Leuca.
Così quando ho cominciato a pensare a come parlare di arte contemporanea senza necessariamente fare tutte le volte una mostra, ho pensato anche a Lastation.
Ho scelto la modalità del cineforum, ho pensato di suddividere questo primo tentativo di SCHERMI PIATTI in due sezioni, la prima “docufilm” dedicata ad artisti famosi, partire da “facce note”, ma avvicinando il pubblico introducendo il contesto in cui questi artisti si inseriscono, con la possibilità di approfondire in seconda battuta ciò che vedono nel corso della serata.
L’altra sezione invece l’ho chiamata “studio”, ed è dedicata ai contributi video che parlino dell’arte “realmente” contemporanea, o meglio ancor più contemporanea, perchè andiamo a scoprire di volta in volta artisti giovani, e i progetti artistici, e ricerce che stanno portando avanti esattamente in questo frangente storico. L’arte è lo specchio del tempo, o la lente attraverso la quale guardare il mondo con occhi più limpidi.
Quindi ecco, dopo il successo dei primi due appuntamenti, il primo su Marina Abramovic, con la proiezione del docufilm “The Artist is present” e un mio breve excursus sulla performance art, il secondo su Ai Weiwei e la proiezione del suo “Never Sorry”, anticipata dalla presentazione del progetto “Meschino” del duo artistico Fagarazzi e Zuffellato, la terza serata di SCHERMI PIATTI sarà dedicata totalmente a Lastation e al progetto Terre Estreme, con la diretta video da Capo di Leuca su Vicenza, e la proiezione del film EXTREME LAND, che verrà introdotto da Luca Coclite, uno degli artisti di Ramdom e mio interlocutore negli ultimi tempi, e farà seguito da un dibattito, che coinvolgerà tanto il pubblico di Lastation quanto il nostro vicentino a Laboratorio Arka.
(Una breve anticipazione, sempre nella sezione “studio”, martedì 24 novembre la blogger e curatrice Veronica Mazzucco presenta una selezione di opere di videoarte nella serata intitolata BESTIE, ARBUSTI E ARTIFICI, mentre martedì 8 dicembre il curatore e critico Carlo Sala introdurrà il “docufilm” “Alla ricerca di Vivian Maier, sulla fotografa statunitense).
Qualche info su ciò che andremo a vedere martedì:
TERRE ESTREME | EXTREME LAND
Extreme Land è un film sulla fine, sull’estremità. Uno sguardo sull’estremo lembo a sud est d’Italia.
Dal 2013, lì dove Adriatico e Ionio si ricongiungono, nel cuore del mediterraneo, l’associazione Ramdom, ha lanciato “Indagine sulle Terre Estreme” un progetto di studio e analisi artistica del territorio, del paesaggio, degli elementi socioculturali di questa terra di confine. Artisti, curatori, ricercatori, residenti, soggetti pubblici e privati, sono stati invitati ad analizzare il Capo di Leuca: lo hanno studiato, destrutturato e rielaborato attraverso produzioni artistiche di varia natura e forma.
Il film è un “dietro le quinte” dei lavori realizzati: si costruisce attorno ad una serie di immagini, molte delle quali inedite, che compongono il cospicuo materiale d’archivio prodotto e raccolto a partire dalla fine del 2013. È una narrazione collettiva: i “punti di vista” sono molteplici e complessi, così come sfaccettato appare questo estremo lembo di terra. Il risultato è la creazione di una video-cartolina insolita, dove a essere rappresentate sono le visioni non standardizzate dei luoghi.
EXTREME LAND, attraverso gli interventi Imaginary holidays (Coclite), Parade for the landscape (Andreco), Remapping extreme land (Carboni), Oltre il paesaggio (Casas), Deriva (De Mattia e Coclite) e Defautl15 (artisti vari), riflette e s’interroga sui contrasti di questa terra, espressi, in maniera evocativa, dai paesaggi diversificati che la compongono. Il video si dipana lungo una traiettoria, quella compiuta dal sole, che solo da una Terra Estrema come quella in questione si ha il privilegio di vedere nascere e morire lungo lo stesso orizzonte.
Il film, realizzato da Luca Coclite, è prodotto da Ramdom all’interno del progetto GAP grazie al sostegno della Fondazione con il Sud e dell’Assessorato alla Cultura della Regione Puglia.
Vi aspettiamo numerosi MARTEDì 10 NOVEMBRE dalle 20.45 nella sede dell’ass. Laboratorio Arka.
Qui trovate l’evento su facebook
SCHERMI PIATTI cineARTforum
A cura di Petra Cason
Associazione Laboratorio Arka – contrà Mure San Michele 27, Vicenza
Ingresso al cineforum 4 € (+ 3 € tessera associazione anno 2015)
Per info e prenotazioni: petra@olivarescut.it
*foto in evidenza IMAGINARY HOLIDAY, Luca Coclite
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- 10, 2015 - CINEARTFORUM - 0 commenti
MARINA, IL SOLDATO DELL’ARTE
“Per il mio lavoro sono come un soldato dell’arte: faccio sempre quello che deve essere fatto. Ma poi quando torno a casa divento una bambina piccola che vuole solo essere amata e questa è la grande contraddizione che devo vivere nella mia vita. Quindi non è vero che vivo in una performnce contina di 24 ore. C’è una parte di me che vuole nascondersi al mondo e piangere, senza essere vista.”*
Ecco il motivo per cui ho scelto di cominciare la rassegna sull’arte contemporanea di SCHERMI PIATTI con la figura di Marina Abramovic. Perchè attorno a lei si è creato un alone di aspettative, la fama e il successo (che non le dispiacciono – a chi dispiacerebber, d’altro canto?), è tanto osannata quanto aspramente criticata per il suo “metodo” che porta avanti con la scientificità di un dottore, ma nonostante tutto ciò è anch’essa vulnerabile, e nonostante abbia fatto dell’arte la sua vita, i due aspetti confliggono, lottano tra di loro, in una battaglia inesausta.
Il “soldato dell’arte” l’ha portata negli anni – dagli anni Settanta ad oggi – a spingere i propri limiti di resistenza e sopportazione sempre un po’ più in là, e in tutta la sua ricerca l’aspetto umano è preponderante: Marina indaga se stessa, ma allo stesso tempo si pone in relazione con l’altro, sia esso il partner con il quale realizza le performance – con Ulay dal 1975 al 1988, pensiamo alla serie di “Relation in…” -, o piuttosto il pubblico – la folla è fatta di individui singoli, che reagiscono di fronte alle performance in modi assolutamente differenti l’uno dall’altro.
“In culture più primitive le sarebbero stati attribuiti grandi poteri e, forse, bisognerebbe attribuirglieli oggi. In ogni caso, la pratica di nessun’altra arte richiede il sacrificio preteso dalla performance.”*
Alla scoperta della performance art e di Marina Abramovic. Con la visione del docufilm “The artist is present”.
Martedì 13 ottobre dalle 20.45, presso Laboratorio Arka a Vicenza.
QUESTO IL PROGRAMMA COMPLETO DI SCHERMI PIATTI.
*Testi tratti da Dr. Abramovic, a cura di F. Baiardi
A Carrara per il Summer CAmP di Art Hub
Dall’8 al 12 settembre sarò a Carrara tra i venti partecipanti al Summer CAmP di Art Hub Carrara, corso di progettazione culturale, che si terrà presso il prestigioso CAP – Centro Arti Plastiche e in diversi altri luoghi della città toscana.
Cinque intense giornate nelle quali i quattro tutor, professionisti nell’ambito del contemporaneo, dialogheranno con i venti corsisti – selezionati da Art Hub – attorno a temi fondamentali quali gli strumenti di progettazione di eventi e mostre d’arte contemporanea, lo storytelling per la presentazione di un progetto, strumenti di finanziamento dei progetti e studi di fattibilità, approfondimenti in merito alla proprietà intellettuale.
I progetti sviluppati in occasione del Summer CAmP saranno presentati all’interno della piattaforma di Con_Vivere Carrara Festival e proposti a enti pubblici, privati, e ai partner di Art Hub Carrara.
L’Art Hub di Carrara è il primo e attualmente l’unico incubatore italiano dedicato alle professioni dell’arte contemporanea. Da un lato tenta di creare un’occasione di formazione e orientamento, dall’altro cerca di mettere in rete diverse professioni e soprattutto professionisti, con lo scopo di creare non solo sinergie ma anche reali occasioni di scambio in ambito lavorativo.
Art Hub è un progetto dell’associazione BlitzArt e vede il partenariato del Comune di Carrara e la collaborazione del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato nell’ambito del progetto regionale Cantiere Toscana Contemporanea. Artribune, mediapartner del progetto, ha già redatto diversi articoli che approfondiscono il tema.
Vi terrò aggiornati giornalmente con post e video (anche in diretta) che potrete seguire da qui e dalla pagina facebook di Olivares Cut.