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Olivares cut è ad Art Verona Fiera

Dal 10 al 14 OTTOBRE Olivares cut è ad ART VERONA FIERA con il progetto TAKE CARE CORNER
sezione INDEPENDENTS /area blogger/ al centro del PADIGLIONE 10

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Il Corner è un angolo senza pareti, uno spazio libero al quale chiunque potrà accedere come uditore ma anche, attivamente, come interlocutore, conoscendo a propria volta gli Ospiti, creando con loro un’interazione.
Questo il calendario del Take Care Corner. Qui trovate una breve presentazione degli OSPITI

Giovedì 10 ottobre 
h 17 ANDREA ROSSET

Venerdì 11 ottobre
h 15 MARCO DAL MASO
h 16 LISA CASTELLANI
h 17 GIANLUCA D’INCA’ LEVIS
h 18.30 PAOLO POL POLLONIATO

Sabato 12 ottobre
h 11 SAMUELE PAPIRO
h 15 BEPPE CALGARO

Domenica 13 ottobre
h 11 PATRIZIA POLESE
h 15 Metamorfosi Gallery
h 17.30 PENZO+FIORE

CONDIVISIONE VIRTUALE DEL TAKE CARE CORNER
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Olivares cut ringrazia per l’aiuto prezioso Stefano, Marco, Tristano, Cristina, Caterina, Ale.

 Take Care Corner ringrazia per l’outfit COOP INSIEME e LARA COSSER

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IN POLTRONA

Come si fa a casa propria, quando si invitano gli ospiti, e si cerca di mettere un po’ d’ordine in sala, si prepara qualcosa di buono da mangiare finchè si chiacchiera, si spolvera il tavolino di fronte al divano, si raddrizza la pila di libri in bilico di fianco alla lampada. Ecco, questo è ciò farò tra poche ore al Take Care Corner, aspettando degli ospiti di riguardo. Sistemando la poltrona, accenderò la lampada, riordinerò le idee…

Durante i cinque giorni di fiera Olivares cut si prenderà cura dell’arte dedicando attenzione agli artisti, ascoltando i loro racconti e interagendo con loro e con il pubblico. L’aspetto voyeuristico dello spiare ciò che avviene dietro le mura di casa rimane, lo estremizziamo esponendo tutto l’esponibile, in una fiera dell’arte. Ma cercando di mantenere la dimensione intima di un dialogo ravvicinato, un confronto tête-à-tête con i miei interlocutori (attesi o estemporanei).
L’interazione sarà una sorpresa.

Di Beppe Calgaro, fotografo superbo e di Marco Dal Maso e i suoi scatti ai limiti del fotogiornalismo (artistico) ne ho parlato in Venetudine e Disoccupatia (qui).
Di Andrea Penzo e Cristina Fiore e del progetto Contro Zona ne ho scritto (qui).
Non mi resta che presentarvi gli altri.

Andrea Rosset, amico, artista posato, già conosciuto come parte integrante del collettivo artistico Jennifer rosa ma qui in versione “indipendente”, sarà il primo ospite a sedersi sulla poltrona del Take Care Corner. Gli studi di pittura compiuti all’Accademia, con il tempo si sono fusi con la fotografia, che pratica da quasi vent’anni, e la passione per l’ambito video e cinematografico. La sua ricerca artistica è fatta di pose lunghe, tempi dilatati, per ottenere una fotografia silenziosa e fortemente introspettiva. Nei suoi scatti la profondità assume la forma dei corpi ritratti, che escono da antri oscuri. La luce, trattenuta sapientemente, si posa in modo spietato su una realtà fatta di pelle, dove le imperfezioni acquisiscono un valore aggiunto. Cominceremo la nostra conversazione partendo da Restrain…

La filosofia non è mai un pretesto, nel processo creativo di Samuele Papiro, ma un varco per addentrarsi nelle viscere del processo mentale. Cardine del suo lavoro è il corpo, la figura umana e lo stato di cambiamento psichico e fisico. I suoi lavori sulla fotografia si concretizzano attraverso azioni pittoriche che spesso attuano processi di erosione o cancellazione, andando a sgretolare il concetto di originale e di identità. Advertisement e La moda è finita hanno suscitato in me diverse riflessioni, che vorrò sottoporre all’artista.

Paolo Polloniato, rientrato da poco a Nove – terra di tradizione ceramica secolare – dopo alcuni anni tra Parigi e Bruxelles, sta portando avanti una personale ricerca sulla ceramica contemporanea. In occasione del Festival della Ceramica e di “Fuori Portoni” sono stata a visitare il laboratorio condiviso nel quale attualmente lavora: Paolo parte dalla tradizione dalla quale si muove, andando a ricercare le forme antiche degli stampi storici per creare opere dal sapore dadaista, reinterpretando un bagaglio corposo di immagini, dando loro un nuovo inaspettato significato.

Anche Patrizia Polese è tornata da poco in Italia, dopo un lungo viaggio in Messico, portando a casa un bagaglio di conoscenze sulla tessilità tradizionale, suo ambito di ricerca artistica in continuo mutamento. Gli “abiti da abitare” e le grandi creature che spaventano ma allo stesso tempo proteggono sono affascinanti ambiti da esplorare durante il nostro prossimo incontro.

Lisa Castellani, artista dai toni delicatissimi e onirici, mi coinvolgerà, attraverso un’azione performativa dal titolo “poketOpoket”, in una sorta di percorso a ritroso nella sua produzione artistica, giocando sulla sorpresa della scoperta di piccoli reperti. Imperdibile!

Con Gianluca D’Incà Levis, curatore funambolico, discuteremo del ciclopico progetto “Dolomiti Contemporanee” (del quale ho già scritto qui). Dal Nuovo Spazio di Casso all’Aquario Marino di Trieste, dalle dolomiti al mare, attivando collaborazioni con realtà sempre diverse.

Ultimo ma non ultimo, l’intervento di Metamorfosi Gallery (associazione culturale) in merito ai nuovi progetti espositivi in programma per la stagione 2013-2014, dalle collaborazioni internazionali d’arte alle rassegne culturali.

Il Corner è aperto. Per venire a raccontarmi, per ascoltare le conversazioni in poltrona, per conoscere e discutere con gli artisti.
Vi aspetto!

 

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Venetudine e Disoccupatia. Non si sa cosa si cerca, si sa cosa si trova?

Il Take Care Corner sarà ospitato all’interno di un padiglione fieristico. Un edificio in perfetto stile industriale, che non si differenzia granchè in struttura ed aspetto dai numerosi capannoni che costellano la maggior parte del territorio veneto. Verona non fa eccezione alle altre città della regione: l’economia rosea, anzi rubiconda, del nordest produttivo, quella dei piccoli e medi imprenditori, delle ditte familiari a cavallo tra gli Ottanta e i Novanta, del benessere diffuso e anche un po’ ostentato, è ormai cosa del passato. Anche qui si risente fortemente della crisi. C’è chi già ne parla citando i “bei tempi”. L’erba che cresce sul piazzale della fabbrica è il primo sintomo del declino, del tracollo, del fallimento.

Ad una fiera dell’arte non penso non ci sarà spazio per fare alcune riflessioni in merito ad una questione piuttosto banale se vogliamo, ma pur sempre un “evergreen”: dove stiamo andando? Chiaro, le elucubrazioni maggiori saranno in ambito artistico, ma non credo che l’andamento del mercato dell’arte possa svicolarsi di molto dall’andamento economico generale; nemmeno lui può sottrarsi alle varie crisi, alle spending review, ai tagli di fondi, alle cinghie che stringono: la cultura piange lacrime amare. Io non vorrò di certo intristire il Gentile Pubblico che verrà ad assistere ai talk del Corner di Olivares cut, ma stimolarlo a pensare sì, quello lo posso fare.
E parto sin da ora, non lasciando tutta la sorpresa alla Fiera ma aprendo già qualche porta affinchè si possa spiare dalla fessura, scostando una tenda, presentando un po’ due progetti, entrambi opera di due ospiti del Corner, che con Verona e con l’attualità hanno molto a che fare: Venetudine e Disoccupatia.

Questi i titoli di due lavori ampi (uno dei quali work in progress ma già con una sua identità precisa), diametralmente opposti per approccio, riconducibili ad uno stesso fine, quello del ‘raccontare’: entrambi lasciano un vago sapore amaro in bocca. Più che il tema affrontato è il modo in cui questo viene elaborato, concettualmente prima, esecutivamente poi, che scuote.


da “Venetudine” – Fratelli Calgaro

Venetudine è quasi uno stato d’animo. Ed esce dall’obiettivo sagace della Fratelli Calgaro, coppia di fatto composta dal fotografo e il filosofo che convivono all’interno di uno stesso corpo, quello di Beppe Calgaro.
Dal suo peregrinare per la campagna veneta, dopo anni di messinscene dalla perfezione maniacale, ecco apparire una collezione di “objet trouvé”: paesaggi vagamente riconoscibili – come nei Capricci del Canaletto, nei quali ognuno rivede un angolo della Venezia che conosce – da noi che queste regione ce l’abbiamo sotto pelle. Vedute talmente reali (lo sono!) che un angolo della bocca si solleva in un quasi impercettibile sorriso, a riprova che quello che si sta guardando lo si comprende…ma non del tutto: in Venetudine ci imbattiamo in scene che si appiccicano addosso alla mente come la nebbia umida di novembre fa con i cappotti: sembra tutto in ordine ma c’è un particolare che disturba, si convive con il paradosso come fosse la consuetudine.

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CONTROZONA ovvero il riscatto di Mestre

Mestre ha smesso di vivere all’ombra dell’intramontabile Venezia. Diverse sono le avvisaglie che fanno presupporre un’apertura, in senso sempre più ampio, da parte della città nei confronti dell’arte contemporanea: emancipandosi dalla vicina patria della Biennale, Mestre lotta per far emergere un’identità propria, forte, chiaramente riconoscibile.

Nell’ambito di Art Verona Fiera, DOMENICA 13 OTTOBRE, dalle ore 16.30 Olivares cut modererà il talk sul progetto Contro Zona di Penzo+Fiore, alias Cantiere Corpo Luogo, realtà indipendente che si sta muovendo in questa direzione di riscatto della città “di terraferma”.

La rassegna d’arte contemporanea Contro Zona si svilupperà in diversi spazi della città di Mestre dall’11 al 20 ottobre prossimi, attraverso il coinvolgimento di numerose realtà mestrine, partendo dall’ambito artistico passando per quello istituzionale (dalla “polis”, la Municipalità di Mestre Carpenedo e l’Assessorato all’Ambiente e Città Sostenibileall’università, I.U.A.V.) fino a coinvolgere fondazioni locali (la prestigiosa Bevilacqua La Masa, Fondazione di Venezia) oltre a realtà gestrici di spazi polivalenti aperti a nuove esperienze artistiche, pur essendo luoghi non deputati all’arte tout court.

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Preparativi per Take Care Corner

Olivares cut sta preparandosi per l’appuntamento di ottobre. Art Verona Fiera è ormai alle porte…Dopo aver dato definitivamente per dispersa la poltrona che avrei voluto portare, ed essermi sincerata del buon funzionamento della lampada, finalmente ho potuto dedicarmi a quella che era la priorità: gli Ospiti.
Nelle ultime settimane ho deciso quali ospiti invitare al Take Care Corner visitando i loro studi, confrontandomi con loro, discutendo su quali progetti portare all’attenzione. Alcuni sono “vecchie” conoscenze, altri recentissimi incontri. Alcuni artisti, altri curatori; alcuni navigati, altri agli esordi della propria carriera artistica, è vero, ma dei quali apprezzo il lavoro in crescita, degno di essere sviscerato.
Ai miei ospiti ho chiesto di venirsi a raccontare, spiegando loro le finalità del Corner, che ancora una volta ribadisco: nel mio personale approccio curatoriale l’aspetto ‘emozionale’ ha una particolare rilevanza, per entrare in connessione con gli artisti stessi così come per comprendere più dettagliatamente le motivazioni che stanno dietro a certe scelte stilistiche, a un determinatomodus operandi. Pertanto il racconto è funzionale alla conoscenza.
Questo “taking care” consiste nell’instaurare un rapporto di fiducia ed empatia che va al di là del solo rapporto professionale, ritenendo che il legame che si va a creare sia fondamentale  alla progettazione di azioni future, artistiche o curatoriali, che coinvolgano le parti con una modalità bidirezionale. Da queste conversazioni ne usciranno dei documenti, testi che andranno a comporre il blog, certamente, ma anche reti, relazioni, scambi di considerazioni, proposte, idee.
Il Corner sarà un angolo senza pareti, uno spazio libero al quale chiunque potrà accedere come uditore ma anche, attivamente, come interlocutore, conoscendo a propria volta gli Ospiti, creando con loro un’interazione.
Questo il calendario del Take Care Corner, con i link ai siti degli Ospiti, per cominciare a conoscerli.

Giovedì 10 ottobre

Venerdì 11 ottobre

Sabato 12 ottobre

Domenica 13 ottobre

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