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BINDWOOD. La costellazione vegetale di Elisa Bertaglia

Il termine arcaico inglese di edera (ivy) è bindwood. E’ una parola composta, che esprime bene ciò che l’edera fa, e per questo è, si chiama. Sta aggrappata al legno, legata, avvinghiata letteralmente al supporto, con il quale, col tempo, diventa una sola cosa, fondendosi quasi in un’entità unitaria. Il legno le serve per arrampicarsi, diventa necessario al suo sviluppo, e per fare questo l’edera getta avanti nuove piccole radici, meno solenni di quelle conficcate nel terreno dal quale la pianta ha preso vita, ma altrettanto necessarie al suo sostentamento.

Bindwood ha trovato dimora, lungo il percorso espositivo di ERRANZA. Del Radicante e di altri segni, in uno spazio raccolto, e quasi totalmente al buio, per permettere la visione intima della “costellazione vegetale” realizzata dall’artista Elisa Bertaglia. I piccoli punti luminosi che, guardando a testa in sù, leggiamo in tutta la loro preziosa definizione, racchiudono porzioni di foglie, sulla carnosità ramificata delle quali sono incise le silhouette di bambine, rannicchiate, fluttuanti, dormienti… Quella che, a tutti gli effetti può ricordare una costellazione celeste – richiamandola nelle fattezze, seppur miniaturizzate – trova in realtà ispirazione da uno scenario vegetale quanto poetico: la pioggia di pàmpini che circonda il pioppeto dietro la casa natale dell’artista. index La mitologia greca che narra della nascita di Crespino,vede negli alberi sorti lungo le rive del Po, le sorelle di Fetonte, figlio di Elio e della ninfa Climene, il quale morì per mano di Zeus, nel tentativo di fermare il carro che trasportava il Sole, del quale Fetonte aveva perso il controllo provocando sulla terrà incendi e siccità. Le sorelle Eliadi, accorse a piangere la fine tragica dell’amato fratello, furono trasformate in pioppi, e le loro lacrime in ambra. Ogni infiorescenza è “fermata” a soffitto, da Elisa, in un punto luminoso, che racchiude in sè tanto l’origine quanto la trasformazione, reiterazione del concetto di divenire (o “erranza”) che non ha mai fine.   12961556_982660958454292_6926622722884265721_n 13124841_1274433712584497_6280223040191314513_n BINDWOOD. Installazione site specific di Elisa Bertaglia per ERRANZA. DEL RADICANTE E DI ALTRI SEGNI. Doppia personale delle artiste Elisa Bertaglia e Enrica Casentini, a cura di Petra Cason Olivares. 31 marzo – 29 maggio Atipografia, piazza Campo Marzio 26 Arzignano (VI)

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