DALLA ROGGIA ALLA RUOTA.

Nell’attesa delle prossime Giornate FAI di Primavera, si terrà on line un ciclo di conferenze sul tema dell’acqua, a cura di FAI Giovani Vicenza.

Mercoledì 12 maggio, alle 20.30, sarò la relatrice della serata con il tema

💦 Dalla roggia alla ruota
Gli opifici lungo le vie d’acqua nell’alto vicentino 💦

Un percorso di (ri)scoperta delle manifatture e delle lavorazioni sorte lungo i corsi d’acqua nei secoli scorsi nel territorio di Schio e delle aree limitrofe. Alcuni esempi di archeologia industriale sono giunti fino a noi, consegnandoci un importante patrimonio culturale e paesaggistico da tutelare e valorizzare.

Relatrice:
Petra Cason Olivares, laureata in Storia delle Arti e con un master in Conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio industriale, è curatrice d’arte, organizzatrice di eventi culturali e redattrice di articoli d’arte e design in riviste di settore. Dedica la sua ricerca al mondo dell’arte contemporanea, creando sinergie tra artisti, istituzioni e territorio.

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INFO
💧 evento a partecipazione gratuita aperto a tutti, con possibilità di donare un contributo libero a sostegno del FAI – Fondo Ambiente Italiano.

💧 prenotazione obbligatoria, possibilità di iscrizione fino alle ore 15:00 del giorno dell’evento / fino ad esaurimento posti.

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l’evento si terrà online sulla piattaforma Zoom, il giorno dell’evento i partecipanti riceveranno un’email con il collegamento per accedere alla conferenza tramite PC, tablet o smartphone.

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per partecipare alla conferenza, prenota il tuo posto a questo link

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NUMA: GLI OSPITI DI “VOYEUR” DI MARZO

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IN VOLO…FINO A SCHIO E RITORNO.

UN CONCORSO DI GRAFICA PER REGALARE BELLEZZA ALLA CITTÀ

Ci sono dei luoghi che nascono sfortunati. Mica è colpa loro, tuttavia è così. Forse un piano urbanistico più clemente, un tempo, avrebbe fatto soffrire di meno questi luoghi un po’ tormentati, che hanno un che di paradossale in loro. Perché non è detto che siano, per forza di cose, proprio brutti. E’ solo che, a dir la verità, davvero belli non sono.

Io ho un amore spassionato per Schio. Per il suo castello senza castello, per il suo tempo incerto, per i suoi scorci tra i palazzi che si aprono sui profili delle montagne, per le sue strade che tendono ad inerpicarsi, ormai così familiari. Forse un po’ di amore lo riservo anche per una piazza nata strana, che ha un nome che nessuno usa, perchè da tutti è conosciuta per il soprannome, che giustamente ben la identifica: piazza Almerico da Schio, meglio nota come “piazza del bao”.

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L’eco sulle scale

Mercoledì otto aprile. Giorno imprecisato della quarta o quinta settimana di quarantena – thanks to Coronavirus – e ho perso anche l’orientamento spazio temporale. Isolamento forzato dentro le nostre case.
“Restate a casa”, tuonano da tutte le parti, restate a casa. Il decreto, la tivvù, la radio, i social le chat gli zii i nonni i parenti. Tutti. L’abbiamo capito! Basta! E dove vuoi che andiamo?! Al lavoro non possiamo andarci, i musei ce li hanno chiusi l’8 di marzo e da allora non si sa più nulla. C’è chi dice che prima della fine di maggio di riaprire non se ne parla proprio.
Noi qui siamo rinchiusi in due. Uno è in cassa integrazione (deo gratia) e l’altro disoccupato. Per via della tutela dei lavoratori della cultura. Vediamo come sarà “tornare alla normalità”.

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