NEW YORK ROOTS #3 – ELISA BERTAGLIA

Il mio punto di riferimento su New York è stato, ancor prima della mia partenza, Elisa Bertaglia. L’artista, italiana, e carissima amica, è nella City dal primo aprile scorso, e New York sta diventando un po’ la sua seconda casa. Pertanto ho voluto coinvolgere anche lei nella mia rubrica NEW YORK ROOTS, ed ascoltare il suo punto di vista, rispetto al suo rapporto con questa città, soprattutto per quanto concerne la sua ricerca artistica.

Pittrice instancabile (io l’ho conosciuta a Borca di Cadore durante una residenza artistica curata da Dolomiti Contemporanee – ne racconto in un articolo qui – nella quale la vedevo lavorare stesa a terra per 12-14 ore al giorno, con una energia e una costanza che mi hanno immediatamente colpito), nelle tavole e nelle carte dipinte amalgama la delicatezza dei segni e le cromie armoniche con significanti dalle note dolenti, una crudeltà quasi violenta che non è mai palesata, ma che imbeve molto del suo lavoro, suggerita talvolta soltanto dai titoli.

Plateau Project, Progetto Borca - courtesy Dolomiti Contemporanee 2014

Plateau Project, Progetto Borca – courtesy Dolomiti Contemporanee 2014

Felice che abbia voluto rispondere alle domande della mia micro intervista, Elisa – dal suo studio a Brooklyn – riprende ora  le fila del discorso lasciate per un attimo dopo la nostra ultima mostra, ERRANZA. Del Radicante e di altri segni, tenutasi ad Atipografia nell’aprile/maggio scorsi, che ha dato lo spunto anche per questa rubrica d’oltreoceano.

Ed ecco quindi le sue risposte. Buona lettura!

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Elisa Bertaglia

Come ti chiami, qual è la tua età?
Mi chiamo Elisa Bertaglia ed ho 33 anni.

Come siamo entrati in contatto?
Ci siamo conosciute nel 2014, d’estate anche se faceva un freddo anomalo, mentre io stavo facendo una residenza d’artista all’interno di Progetto Borca – Dolomiti Contemporanee, e sviluppavo un progetto performativo oltre che pittorico. Consisteva in un grande disegno a pavimento di 10 metri quadrati. Da una decina di giorni vivevo da sola, lavoravo seguendo i ritmi della natura e della Colonia (il luogo della residenza), isolata, e tu hai fatto capolino negli ultimi giorni del mio progetto, insieme a Gianluca animando di presenze umane le mie giornate fatte di polvere, fioche luci e rumori di animali.

Di cosa ti occupi? / A quale progetto stai lavorando in questo momento?
Sono principalmente una pittrice. Ho da poco finito una residenza d’artista a Jersey City, la ESKFF al MANA Contemporary, dove sono stata selezionata con Grass Project, un progetto pittorico ad hoc in dialogo con la letteratura e la cultura americane. Mi sono appena trasferita nel mio studio a Brooklyn, dove vivrò/lavorerò per i prossimi tre mesi.

Da quanto tempo sei a New York?
Sono arrivata qui il 1 aprile, tre giorni prima dell’inizio della mia residenza, il giusto tempo per ambientarmi e riassettare la mia vita in questa città.

1- Brutal Imagination, 30x22 cm, olio, carboncino e grafite su carta, 2016

Brutal Imagination, 30×22 cm, olio, carboncino e grafite su carta, 2016

Cosa ti sta dando la Grande Mela?
Dire tanto è un pochino scontato, ma vero. Ormai conosco abbastanza bene (non benissimo) questa città e questa società. Mio fratello vive qui da quasi tre anni e sono venuta qui diverse volte per diverso tempo. Ormai lo stupore ha lasciato il posto ad un approccio più maturo e critico a questo posto; ma l’entusiasmo rimane. Penso di essere cambiata e cresciuta grazie al confronto costante con altri artisti, al dialogo con curatori e critici e ovviamente grazie alla possibilità di vedere ogni giorno centinaia di mostre stupende. Qualcosa di così massiccio e imponente che solo New York ti può dare.

Dove credi siano, le tue radici?
Quello delle radici è un argomento di cui io e te abbiamo discusso spesso e tanto. Di radici ne ho molte. Di sicuro la mia prima radice, quella più grossa e vecchia, è a Crespino, ma oggi, non è l’unica: ho molte altre radici, più giovani ma altrettanto indispensabili. Una di queste è anche qui.

Allestimento Erranza, Courtesy Atipografia, Foto di Luca Peruzzi - Golden Reveries, 20x15 cm cad., olio e pastelli su faesite, 2016

Allestimento Erranza, Courtesy Atipografia, Foto di Luca Peruzzi – Golden Reveries, 20×15 cm cad., olio e pastelli su faesite, 2016

Dove ti si può trovare? (realmente, virtualmente)
Realmente per altri tre mesi sono qui a New York, poi sarò in Italia a dipingere assiduamente nel mio studio a Rovigo, ma spostandomi per lavoro anche a Milano e Torino. Poi non lo so, sto cercando altre residenze d’artista per il 2017, mi piacerebbe molto farne una a Taiwan, vedremo…Ma le novità e i contatti sono tutti sul mio sito… elisabertaglia.com

1- Elisa Bertaglia, Brutal Imagination, 27,9x21,5 cm, olio, carboncino, grafite e pastelli su carta, 2016.

Brutal Imagination, 27,9×21,5 cm, olio, carboncino, grafite e pastelli su carta, 2016

(Immagine di copertina: Metamorphosis, allestimento presso la Galerie MZ, Augsburg Germania. Courtesy Galerie MZ)

 

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