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La divinità della notte si fa interattiva

 

In una giornata meravigliosamente assolata come quella di oggi ho “rubato” gli amici artisti Andrea Santini e Francesca Sarah Toich (UBIKteatro) al termine della conferenza stampa, per farmi raccontare, tra le sculture antiche del giardino del tetaro Olimpico, di NYX. Sogni di una notte digitale, una mostra “onirica” che si prefigura come un connubio tra il classico e il contemporaneo andando a miscelare sapientemente, grazie alla tecnologia, elementi che fanno parte della letteratura, dell’arte antica, del teatro, della musica…
Nel 2013 avevo intervistato Andrea Santini per farmi raccontare di una delle opere che saranno presenti in mostra, Oscilla.

Questa la VIDEOINTERVISTA “NYX. Genesi di una mostra”, sul “TUBE” di Olivares cut.

Di NYX che aprirà a Palazzo Chiericati Underground (Vicenza) il prossimo 10 maggio, vi racconterò più avanti. Per ora vi lascio al loro racconto, denso di curiosi particolari…Buona visione!

Il comunicato stampa del Comune di Vicenza

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VISIONI DI OSCILLA

Nel 2010 mi sono laureata con una tesi specialistica sull‘interaction design per l’arte interattiva, specificatamente il mio interesse era nei confronti di quell’arte (ora digitale) che per far evolvere completamente un lavoro artistico ha bisogno dell’intervento di un individuo “altro” rispetto all’artista, ossia necessita dell’intervento diretto del pubblico.
La tesi si intitolava “L’arte appesa a un filo”. Al tempo avevo messo a confronto diversi casi studio, le prime opere interattive di Myron Krueger, artista degli anni Settanta, fondamentale per l’interazione corporea applicata al video, e gli ambienti interattivi di Studio Azzurro, gruppo artistico italiano che ha saputo portare avanti un linguaggio innovativo affiancato dalle più moderne (allora) tecnologie. Questo per introdurre e analizzare l’operato di un gruppo artistico neonato, Sacrocuoreconnection il quale, pur avendo grandi potenzialità, dopo l’exploit del 2010 è entrato in stand-by nel quale rimane da diverso tempo.

Tuttavia l’opera di ricerca nei confronti del digitale, dell’interattività e di nuove modalità di connettere l’arte alla musica e alle nuove tecnologie viene portata avanti su più fronti, anche dalle nostre parti. E questo è ciò che sta facendo Andrea Santini, in questi giorni ospite del mastodontico Earzoom Sonic Art Festival di Ljubljana, esponendo in occasione di diversi festival e rassegne la sua opera OSCILLA.
Durante il suo soggiorno a Tokyo, le scorse settimane, in occasione del Tokyo Experimental Festival 2013, gli ho posto alcune domande, in merito al suo lavoro e alla genesi di Oscilla. Ecco qui come mi ha risposto.

cut: Da dove partono le tue ricerche in merito all’applicazione della musica in campo artistico?
Andrea: La mia esperienza come ‘musicista’ perlopiù autodidatta mi ha fin da subito portato ad interessarmi ad approcci e processi, spesso ‘inconsueti’ o ‘sperimentali’.

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